Arturo (α Boo / α Bootis, in latino Arctūrus) è la stella più luminosa della costellazione del Boote, e con la sua magnitudine apparente di – 0,05 è la quarta stella più brillante del cielo notturno ed è, dopo Sirio, la stella più brillante fra quelle visibili dalle latitudini settentrionali, nonché la stella più luminosa dell’emisfero celeste boreale. Arturo (α Bootis) è una gigante arancione che deriva il suo nome dal greco antico Ἀρκτοῦρος, ovvero “il guardiano dell’orsa” e ciò allude alla sua vicinanza con la costellazione dell’Orsa Maggiore. Infatti, si rintraccia prolungando la curvatura indicata dal timone del Grande Carro verso sud. Domina i cieli di primavera/inizio estate, essendo uno dei vertici degli asterismi del Diamante e del Triangolo Primaverile. Arturo risulta essere circa 200 volte più luminosa del Sole, questo ne fa l’astro più luminoso entro la distanza di 50 anni luce dal Sole. È una stella dell’emisfero boreale ma nell’emisfero australe è invisibile solo nelle regioni antartiche. Questa posizione la rende circumpolare solo nelle regioni più a nord di 71° N. Si trova a una distanza di 36,7 anni luce dalla Terra; è quindi una stella piuttosto vicina. Intorno ad Arturo, i cataloghi stellari parlano di un nutrito numero di stelle, con metallicità simile e questo fa presumere che queste stelle facciano parte di una associazione stellare che è stata battezzata Corrente stellare di Arturo. Arturo è una gigante arancione di classe spettrale K III con una temperatura superficiale più bassa di quella del Sole, lontana circa 37 anni luce da noi e con un’età stimata di circa 7 miliardi di anni. Ha una massa medio/piccola ed è in avanzato stato evolutivo. Fra circa 4000 anni Arturo si troverà nel punto di maggior vicinanza alla Terra. La sua luminosità apparente tenderà ad aumentare per ancora quattro millenni. Successivamente, la luminosità apparente di Arturo comincerà a declinare poichè la stella comincerà ad allontanarsi da noi. Nella mitologia greca, la stella Arturo fu messa in cielo da Zeus per proteggere la vicina costellazione Callisto (Orsa Maggiore) dalla gelosia di Era. Zeus si innamorò di Callisto e la sedusse; dalla loro unione nacque Arcade. Per proteggere Callisto dall’ira della moglie Era, Zeus la trasformò in un’orsa. Callisto, trasformata in orsa, vagò nella foresta alla ricerca del figlio, che quando la vide non la riconobbe e pensò che l’orsa stesse per aggredirlo. Prima che Arcade uccidesse la propria madre-orsa, Zeus, trasformò Callisto e Arcade in due costellazioni (Orsa Maggiore e Orsa Minore, oppure, secondo altre versioni, Orsa maggiore e Boote/Arcade). Deve il nome a questa stella, e al suo significato di “guardiano”, Regulus Arcturus Black, personaggio della saga di Harry Potter, di J. K. Rowling.